Il progetto di cooperazione ha proposto un modello innovativo di valorizzazione dell’allevamento ovino di razze autoctone – oltre alla Pecora Brogna della Lessinia anche Lamon (Belluno), Foza (Altopiano di Asiago) e Alpagota (Alpago, BL) – in aree montane marginali del Veneto. E ha vinto il Premio Eip Agri Innovation Awards 2024 nella categoria “Il favorito del pubblico”.

Il risultato è stato celebrato a Malga Illari (Chies d’Alpago) insieme all’assessore regionale all’Agricoltura Federico Caner e alla presidente dell’associazione Benedetta Bongiovanni.

L’obiettivo era incentivare e migliorare la competitività degli allevamenti delle quattro razze ovine venete a limitata diffusione. Ed è stato pienamente centrato. Il Progetto Sheep Up si è infatti aggiudicato in Portogallo, a Estoril, il Premio Eip Agri Innovation Awards 2024 nella Categoria “Il Favorito dal Pubblico”.

Finanziato nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 del Veneto, il progetto si è focalizzato sul miglioramento degli allevamenti della Pecora Brogna della Lessinia (presidio Slow Food) e delle altre tre razze ovine del veneto che sono Alpagota, Lamon e Foza – rispettivamente autoctone dell’Alpago, del bellunese e dell’Altopiano di Asiago – aiutando le aziende a differenziare i propri prodotti, a valorizzarne la qualità ed il legame con il territorio e ad ottimizzare la relativa filiera. “Sheep Up”, coordinato dal Centro Consorzi (ente della Regione Veneto), ha coinvolto oltre alle aziende agricole dei territori, l’associazione Pecora Brogna della Lessinia e partner istituzionali quali l’Università di Padova- Dipartimento TESAF e DAFNAE, CNR IRCRES, Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo ed ETIFOR, Comune di Foza, Comune di Lamon, Unione Montana Alpago. Tra le peculiarità dell’iniziativa, che ha preso il via nei mesi scorsi, quella di tener conto della molteplicità di servizi e opportunità che il recupero consapevole di sistemi tradizionali di allevamento è in grado di offrire, canalizzandoli verso la creazione di un valore economico aggiunto per le relative produzioni e dunque per gli allevatori stessi. “Aver primeggiato nella categoria ‘Favorito dal Pubblico’ rappresenta un riconoscimento per noi particolarmente significativo poiché riflette il supporto e l’apprezzamento della comunità verso le iniziative che migliorano il settore agricolo”, spiegano dal Centro Consorzi che ha organizzato nei giorni scorsi un convegno a Malga Illari a Chies d’Alpago per illustrare i principali risultati raggiunti, le innovazioni introdotte e l’impatto positivo sulla comunità di allevatori. Sono intervenuti ricercatori, esperti di settore, gli stessi allevatori oltre all’assessore regionale all’Agricoltura Federico Caner e la presidente dell’associazione Pecora Brogna della Lessinia Benedetta Bongiovanni.

“Il Veneto continua a distinguersi anche a livello internazionale, dimostrando di sapere investire bene le risorse dei fondi europei e promuovendo progetti innovativi in materia di produttività e sostenibilità”, è intervenuto Caner. “Questo progetto ne è l’esempio: le 4 razze ovine rappresentano un patrimonio della biodiversità animale veneta da salvaguardare e da valorizzare. Un patrimonio irrinunciabile di valori, identità locale e futuro da custodire a tutela delle presenti e prossime generazioni”.

“È molto importante per noi confrontarci su problematiche e soluzioni alle principali problematiche che incidono sulla quotidianità delle nostre imprese agricole”, sottolinea la presidente Bongiovanni per cui l’obiettivo, ora, è quello di tutelare gli allevamenti esistenti e incentivarne di nuovi. I capi di pecora Brogna censiti sul territorio nel 2023 erano infatti poco meno di 2.500, negli ultimi anni in costante diminuzione tanto che nel 2024 si stima siano scesi ben sotto quota duemila. “Eppure rappresentano una risorsa preziosa anche contro l’avanzare del bosco e dunque per la salvaguardia del territorio rurale tipico della Lessinia”, aggiunge Bongiovanni.

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Associazione Pecora Brogna
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